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Acqua Foco e Vento - DiRadio

di Maurizio Calzavara

Con questo disco Riccardo Tesi ritorna alle origini della sua musica, origini tipicamente popolari.

“Aqua foco e vento son tre cose che fan spavento”, e’ una cantilena che spesso veniva citata sulla montagna pistoiese, per ribadire il forte connubbio tra natura e la vita di tutti i giorni. Riccardo Tesi ,senza dubbio un pioniere nella ricerca della tradizione italiana, con questo nuovo lavoro, propone un vero e proprio viaggio della memoria,partendo dalle tradizioni legate alla montagna pistoiese, ed in genere alla Toscana cosi’ detta minore, quella meno conosciuta ma non per questo meno affascinante.

Riccardo e’ indubbiamente un musicista a 360 gradi. Poliedrico al cento per cento dalla tradizione popolare italiana, si e’ avvicinato a quella basca, a quella inglese a quella francese, virando poi verso il jazz, grandi collaborazioni da questo punto di vista, ed arrivando al cantautorato.

Riccardo ha spesso accompagnato grandi artisti quali Fossati, De’ Andre’, Vanoni, Gaber,suonando la fisarmonica. Fondamentale il suo progetto di recupero e valorizzazione di uno strumento particolare, quale l’organetto diatonico, un vero e proprio antenato della fisarmonica stessa.

In Acqua Foco e Vento con Riccardo Tesi collabora Maurizio Geri, grande studioso e valorizzatore dei canti e delle tradizioni della montagna pistoiese e fine arrangiatore, gia’ con Riccardo fin dai tempi di Banditaliana. La selezione dei brani, e’ incentrata, sulla storia e sulle vicende legate alle popolazioni delle montagne pistoiese. Sono canti di lavoro, canti religiosi, canti di protesta, ninnananne,un mondo fatto di memoria antica, ma assolutamente emozionante.

Riccardo assieme a Maurizio,ha recuperato, rivitalizzato,questi momenti rielaborandoli, ma con un profondo amore e rispetto per la tradizione. Il rispetto sopratutto e’ la chiave di volta di un progetto complesso e faticoso, ma indubbiamenge di grande soddisfazione. Maurizio Geri e’ un bravissimo chitarrista e possiede un bella voce, e si intende perfettamente con la creativita’ innata di Tesi, che riportando, a galla questa vecchia idea,ha saputo ancora una volta colpire nel bersaglio giusto, riprendendo la musica contadina, in una veste moderna, a volte anche coinvolgente, che non e’ indubbiamente cosa da poco.

Da segnalare fra le tante meritevoli di menzione, la semplice ma estremamente efficace Poveri contadini, la bellissima La ballata del Carbonaro, che sembra uscita da primo De’ Andre’ e la stupenda ed emozionate Maggio di Moresca, che conclude un lavoro di grande qualita’ e pregevolissima fattura.

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Maurizio Calzavara – DiRadio – 13/10/2003


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