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Crinali - All about Jazz

Crinali
Riccardo Tesi – Claudio Carboni | Dunya Records – distr. Egea

Di Neri Pollastri

A due anni dallo splendido Acqua, foco e vento, Riccardo Tesi si conferma come uno dei più interessanti musicisti italiani nella world music dedita al recupero e all’aggiornamento del nostro patrimonio musicale popolare, presentando questo Crinali che, in certo modo, ne rappresenta il prosieguo.

Se il precedente lavoro sviluppava temi provenienti dall’Appennino pistoiese – e per questo ne era coautore Maurizio Geri, che di quelle zone è nativo -, Crinali passa il confine con l’Emilia e propone brani da quella tradizione regionale – e per questo ne è coautore l’emiliano Claudio Carboni, altro collaboratore “storico” di Tesi. Ma anche il modo di affrontare i brani è in parte cambiato, come testimonia già la composizione dell’organico, che rispetto all’altro lavoro conserva il solo quartetto di Banditaliana e, tra i vari cambiamenti, aggiunge il pianoforte (Stefano Melone), sostituisce un basso elettrico (Roberto Melone) a quello acustico e – soprattutto – la voce di Ginevra Di Marco a quella di Anna Granata. Ne scaturisce in questo modo un lavoro che è in continuità con il precedente, ma vi si differenzia anche molto, risultando per certi aspetti più “classico”, in parte meno ricco di invenzioni e di polifonia vocale, ma al tempo stesso molto compiuto e coerente.

Le composizioni presenti sono un continuo alternarsi di balli (Tesi è autore del forse più entusiasmante lavoro di esegesi del “liscio” che sia mai stato realizzato, Un ballo liscio) e canzoni tratte dalla tradizione popolare. In entrambi i contesti vi si esalta forse più che in altri lavori proprio l’organetto di Tesi, davvero entusiasmante in alcuni passaggi: ritmico in “Tresca”, lirico in “La pesca dell’anello” (rinnovata versione di “Tre sorelle”, già presente in Banditaliana), personalissimo in “Ai ventiquattro”- nel quale il suo organetto non ha niente da invidiare al bandoneon di Dino Saluzzi. Nelle canzoni, primeggia la Di Marco, che con la sua voce calda, lucida quasi fino alla perfezione, contribuisce non poco all’atmosfera “classica” del disco: solo nella curiosa “La leggera” e nella toccante “Ninna nanna di Maria” la Di Marco mette infatti in scena un’interpretazione più marcatamente “recitata”, mentre per il resto affida il suo contributo proprio al bel colore della sua voce, dando ai brani – ad esempio “La pesca dell’anello” e “Tre marinai” – un aspetto etereo (anche se forse al tempo stesso un po’ statico), nel quale risultano particolarmente esaltati gli interventi dei solisti: oltre a Tesi, Claudio Carboni – come sempre espressivamente efficace al contralto con i suoi caratteristici staccati e al soprano con una liricità sempre più coinvolgente – e l’ospite Nico Gori – davvero toccante il suo assolo al clarone in “La pesca dell’anello”. Eccellente come al solito Maurizio Geri, la cui voce interpreta davvero benissimo lo spirito dei brani che gli vengono assegnati.

Ma, aldilà dei singoli ed anche dell’indubbio interesse dei brani selezionati, quel che davvero colpisce anche di questo nuovo lavoro di Tesi è l’accurata, geniale perfezione degli arrangiamenti, all’interno dei quali ogni componente ha un proprio ruolo, ogni voce ha una sua storia da narrare, sia che lo faccia in solitudine, in dialogo – il duetto vocale tra la Di Marco e Maurizio Geri in “Maggio di Granaglione, quello strumentale tra Tesi e Carboni che attraversa tutto il disco – o alternandosi nel pieno organico – “El gaucho”, le suite di balli. Una musica piena di significati e di memoria, ben suonata e messa in scena in modo ammirevole: non si può chiedere di più.

Valutazione: 4 stelle
Data di pubblicazione: 16-10-2006

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